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Fisica Quantistica e tecniche olistiche come utilizzare la coscienza quantica in maniera consapevole

Aggiornamento: 1 apr

Benvenuto\a in questa pagina di approfondimento sul tema Fisica Quantistica e tecniche olistiche, un argomento sempre più condiviso e sul quale è fondamentale porre attenzione per capire come poter vivere in uno stato di maggiore Ben-Essere e serenità concretamente e non in maniera teorica! In tanti parlano di questa particolare branca della Fisica, ma a cosa serve conoscerne i fondamenti?

Quali reali benefici porta la sua Conoscenza nella nostra vita quotidiana? Cercheremo di rispondere al meglio a tutte queste domande in questa pagina dedicata pur restando su una forma colloquiale e semplice, così da rendere quanto si dirà di facile comprensione per chiunque. Certi argomenti dovrebbero essere insegnati alle scuole elementari, nonché proseguirne l’approfondimento nelle scuole superiori, perché non solo danno efficaci ed innovative chiavi di lettura sulla realtà che ci circonda, ma ci collegano finalmente e profondamente alla natura stessa della realtà delle cose, della Natura, della Vita. Siamo fatti a immagine e somiglianza di questa Esistenza e le leggi che governano l'Universo sono le stesse che governano noi Esseri umani, dal microcosmo al macrocosmo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. "Quantistico" è un termine piuttosto inflazionato nel mondo olistico e, a volte purtroppo, è usato persino per schernire da parte di coloro che non ne conosce il reale significato. Tale termine, infatti, identifica quella branca della fisica che si occupa dell'infinitamente piccolo. I "Quanti", appunto, sono le particelle elementari più piccole che compongono la materia. Andando sempre più in profondità, nella materia, scopriamo un universo di energia pura, stringhe di energia (teoria delle stringhe), che permea l'intero sistema vivente e non vivente. Tale energia, a molti nota come Energia Oscura, Etere, Universo, Campo Quantico, Spirito Creativo e Fisica delle probabilità e possibilità, è la base di tutto ciò che siamo, pensiamo, creiamo e vediamo: la base di tutto ciò che è. Il vero senso dell'essere quantico, quindi, viene supportato dalla Fisica delle particelle, o quantistica, e tutti i termini che ne derivano sono supportati da esperimenti di laboratorio. In particolare, l'esperimento della doppia fenditura ha dimostrato che, se osservato, l'elettrone si comporta come una particella fisica, con un peso e una locazione precisa nello spazio-tempo; se, di contro, non viene osservato, esso si comporta come un'onda di energia della quale è impossibile determinare la locazione nello spazio-tempo. Risultato di tale esperimento: "L'osservatore crea, manifesta, la realtà" perché "ciò che è osservato è influenzato dall'osservatore".



Cosa significa? Che la realtà non è mai oggettiva. È soggettiva e varia da coscienza a coscienza in base alle informazioni contenute nella coscienza dell'osservatore. Qualcuno potrebbe chiedere qual è il senso o l'importanza di questa scoperta? Se la realtà è soggettiva, allora posso effettivamente affermare che essa è creata da me, in ogni singolo istante, in base a quelle che sono le informazioni che mi danno la percezione diretta dell'evento. In altre parole, supponendo di guardare un bambino che gioca con una palla da basket di fronte a me, posso sicuramente affermare che egli esiste e fa ciò che fa perché io lo sto osservando, proprio in quell'istante, con l'aspettativa inconscia di vederlo esattamente così come lo vedo (percezione diretta dell'evento). Se però giro le spalle al bambino, figurativamente, e smetto di osservarlo, non avrò più la percezione diretta dell'evento e, in modo assai complesso, dietro di me rimarrà l'infinito oceano di possibilità quantistiche (il bambino potrebbe essere ovunque nello spazio e con un numero infinito di palloni che rimbalzano all'unisono dietro di me in una “sovrapposizione di stati”). Soltanto tornando ad osservare l'evento, e avendone quindi percezione diretta, permetterò al campo quantico di collassare la realtà che sono in grado, attraverso le mie conoscenze e informazioni (consce e/o inconsce) di sperimentare attivamente nella percezione della realtà. (Questo esempio è ben espresso nel famosissimo film "What The Bleep Do We Know".) Dalla Fisica quantistica, invece, abbiamo il "Paradosso di Schrödinger" che ci dice: "L'apparente paradosso nasce dal fatto che in meccanica quantistica non è possibile descrivere classicamente gli oggetti, e si ricorre ad una rappresentazione probabilistica: per mostrare il fatto che una particella può collocarsi in diverse posizioni, ad esempio, la si descrive come se essa fosse contemporaneamente in tutte le posizioni che può assumere. Ad ogni posizione possibile corrisponde la probabilità che osservando la particella essa si trovi proprio in quella posizione. L'operazione di osservazione, tuttavia, modifica irrimediabilmente il sistema poiché una volta osservata in una posizione la particella assume definitivamente quella posizione (cioè ha probabilità 1 di trovarsi lì) e quindi non si trova più in una "sovrapposizione di stati".



Tornando all'esempio sopra citato del bambino con la palla, il punto non è se il bambino sia lo stesso per me e per te, ma ciò che fa la differenza è come io percepisco quello stesso bambino. Considerato quanto sia difficile approcciarsi alla realtà su un qualcosa di materiale, come un'esperienza esterna (vedo un bambino che gioca), si evince che la questione è assai più complessa quando si tratta di un'esperienza interna vissuta direttamente, per esempio un nuovo lavoro o un divorzio o un esame all'università o la nascita di un figlio. Quell'evento, così come il bimbo che gioca, non è oggettivo ma soggettivo, ed è sperimentato proprio in base alle informazioni contenute nella coscienza di chi lo sperimenta.


Ecco così che iniziamo ad intravedere quanto sia importante conoscere qualche base di Fisica delle Probabilità rivolta al comprendere il funzionamento interiore della Coscienza umana. La Coscienza umana è quantica, è quantistica, come tutto nell'universo. Siamo fatti a immagine e somiglianza, e non c'entra nulla la religione! La Coscienza umana è fatta di infinite possibilità e probabilità ed è influenzata nel collassare una certa realtà piuttosto che un'altra in base ad infinite variabili individuali. Una certa realtà viene determinata nella vita di ognuno di noi e in ogni singolo istante da due fattori che si uniscono. I due fattori sono il fenotipo + l'ambiente che creano la risposta individuale che è unica per ogni essere. Il fenotipo è l'insieme di tutte le caratteristiche manifestate da un organismo vivente, quindi la sua morfologia, il suo sviluppo, le sue proprietà biochimiche e fisiologiche comprensive del comportamento. Quando negli anni passati si parlava di genoma come l'unica strada da percorrere per definire l'uomo, ci si trovava incastrati in una realtà deterministica e pericolosa, proprio come lo è la fisica classica, molto limitata da come si evince dagli studi di Fisica moderna. Naturalmente tutte le scienze si sono aggiornate grazie all'intervento di sempre più scienziati volti a scoprire davvero le infinite opportunità e possibilità che possiede l'essere umano. Di conseguenza, come la fisica si è evoluta, così si è voluta la biologia e tutte quelle ricerche che non essendo manipolate o boicottate, sono emerse attraverso lo studio e le dimostrazioni di ricercatori indipendenti. In precedenza quindi, tutto era determinato dal DNA e dalle sue sequenze, facendo diventare le predisposizioni sentenze immutabili. È successo a tuo padre e succederà anche a te. Balle giganti! Poi, sul panorama scientifico internazionale, sono arrivati gli studi di epigenetica dove si comprende che l'ambiente con cui si interagisce e con cui si è sempre in connessione attiva e stimolante, crea insieme ai dati genetici, infinite e nuove variabili del tutto personali. In poche parole l'individuo manifesta se stesso in una determinata realtà e contesto in base a ciò che ha già dentro di sé (geni) e agli stimoli ambientali e non è possibile definire, in maniera matematica, le casistiche alle quali si va incontro, poiché ognuno è unico e speciale e reagirà all'ambiente e allo stimolo, in modo unico e speciale. In epigenetica si afferma che non è più il nucleo della cellula, che contiene il DNA, ad essere il "vero" cervello della cellula, ma bensì la membrana, la quale è in stretta connessione con l'ambiente, sia intracellulare che extracellulare, che reagisce e risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento. Quindi le infinite probabilità sono sempre reali ed ogni probabilità è possibile e non predeterminata! Un po' come il paradosso di Schrödinger, ricordi? L'epigenetica rivela qualcosa di così sorprendente che ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine. Quindi se facciamo una similitudine tra cellula e essere umano complesso si evince che l’ambiente nel quale ci troviamo e gli stimoli che da esso riceviamo influenzano tutta la nostra esistenza, le scelte e tutte le dinamiche della nostra vita. A queste affermazioni vanno però necessariamente aggiunte le considerazioni che il nostro fenotipo contiene memorie, schemi, abitudini e predisposizioni che però noi, come esseri quantici e connessi quindi per natura alle infinite probabilità e possibilità, possiamo modificare agendo volontariamente sulla nostra Consapevolezza che nasce dalla Conoscenza di come siamo fatti e da un incrollabile e fondamentale intento di vivere liberi e nel nostro pieno potenziale creativo! Wow, che salti quantici! Siamo passati dal DNA alla Coscienza quantica!


Parliamone più approfonditamente, userò qualche parola dello scienziato Bruce Lipton tratta da un'intervista che dice "piuttosto che esser vittime dei nostri geni, lo siamo stati delle nostre percezioni." L'epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano l'espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e tal altra sono interpretazioni, quando per esempio le percezioni diventano credenze schemi e memorie. La prima cosa è acquisire nuove percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono vittimizzanti: sono fragile, l'ambiente mi può attaccare, è possibile! Queste sono credenze depotenzianti E sono acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono vere se questo è ciò che credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte.Le percezioni con le quali operi: ti danno sostegno o te lo tolgono, ti potenziano o depotenziano? Nascono dalle paure e dai sensi di colpa o nascono dalla gioia e dal piacere? Ti rendono più forte o più debole? La partita si gioca tutta qui. Queste percezioni sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, agisce senza che noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici. Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto. Tutto questo è gestito dal cervello sinistro, logico, razionale, calcolatore. Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando se stesso. E' necessario auto educarsi consapevolmente alla modifica di questa automazione acquisita. Del resto, nessuno ci ha insegnato a fare diversamente poiché coloro con i quali siamo cresciuti non ce lo hanno detto poiché nemmeno loro ne erano consapevoli. La mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi - un bit è uno stimolo nervoso - al secondo. Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente cosciente li sa discernere e li capisce. La mente subconscia in quello stesso secondo sta elaborando 40 milioni di bit. Se ne deduce che: se confronto l'elaborazione della mente conscia con quella subconscia, la subconscia è un milione di volte più potente nell'elaborare informazioni. Elemento numero due: i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per cento del nostro comportamento giornaliero è controllato dalla nostra mente cosciente ed il 95 per cento dal programma subconscio. Perciò nella nostra esistenza quotidiana, la mente subconscia è la fonte più potente della nostra biologia.

La mente subconscia è un nastro registratore. Ma non c'è nessuno lì! È praticamente un congegno di stimolo-risposta. Non c'è bisogno di esserne coscienti. Ce ne andiamo in giro per il mondo, e quel congegno farà quello che deve fare senza che dobbiamo pensarci. E qui nasce quel "problema" che nel mondo olistico e del Risveglio è molto discusso e si chiama "stato di non -presenza" Quando la mente cosciente è occupata, non sta osservando il subconscio. E come si fa ad osservare il subconscio? Semplicissimo, si sta nella percezione, nel sentire, nel momento. Ci si impegna e ci si educa, piano piano, a dare spazio al vuoto di emergere e di parlare. È un linguaggio che non ha nulla a che vedere con il dialogo interiore chiassoso che viene emesso in maniera automatica dalla mente di superficie, ma un linguaggio che viene dal profondo, che tutti noi conosciamo, ma lo abbiamo zittito per dar potere alla mente condizionata: del resto, ripeto, nessuno ce lo ha insegnato! Quando la mente è nel classico dialogo ininterrotto non è possibile essere presenti nel Presente, alle sensazioni e stare nel corpo, a meno che non lo si faccia volontariamente. Quando la mente cosciente è occupata e noi le andiamo dietro, non siamo presenti e in automatico prosegue l'elaborazione del sistema subconscio fatto di milioni di dati registrati, ereditati e calcolati. Di certo la mente subconscia, attraverso il calcolo e la registrazione delle memorie fa il nostro bene quando ci protegge da eventi negativi, ma fa anche il nostro male se in quel registratore c'è la percezione che non valiamo, che non possiamo, che non riusciamo, ecc. Quella mente lì è un registratore e basta, non sa discernere il Bene dal Male! Il Bene dal Male per noi stessi, lo può discernere chi? La presenza in noi stessi nel presente, la scelta consapevole, l'Essere! Il subconscio è composto dai programmi fondamentali che abbiamo ricevuto dagli altri nei primi anni di vita. Mentre si vive la vita con le nostre intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del comportamento viene dalla mente subconscia, che è stata programmata da altri. E la maggior parte di tale programmazione è veramente limitante. Non ti puoi guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti le cose buone, non sei bravo in disegno o quello che è. Queste affermazioni diventano programmi subconsci, che si attivano quando non faccio attenzione. La mente cosciente è occupata a pensare al futuro o al passato. E se il conscio è occupato in questo, nel momento presente, si è veramente guidati dal subconscio. Il nostro cosciente è occupato a cercare di pensare: "Mi merito un aumento e di certo dovrei salire di grado in questa ditta." Ma, mentre lo si fa, il più veloce subconscio mette in azione un programma che afferma che non ci meritiamo le cose. Qual è allora l'espressione del nostro comportamento? Quello che è coerente con "Non merito nulla." Ciò significa che si faranno degli errori o altro che renderanno legittimo il fatto che non ci stiamo meritando nulla. Non ce ne si rende conto, perché non l'abbiamo visto all'opera, e ci ritroviamo frustrati riguardo la nostra vita. Successivamente si tenderà a dare la colpa a qualcosa di esterno, non a noi stessi: è sempre il mondo ad ostacolarti. La grande, e bizzarra, sorpresa è che il mondo è disposto a darci qualsiasi cosa: è il nostro stesso sé (condizionato e al quale crediamo) che è d'intralcio. Noi crediamo di essere la nostra mente, quel chiacchiericcio e non ci accorgiamo che stiamo perdendo le infinite opportunità che siamo veramente! Il mondo, l’educazione, la società e tutto quanto è volto a dare un potere assoluto alla mente, che di per sé è corretto, ma di quale mente però? Soltanto della mente condizionata e nessuno o veramente pochi, ci dicono come trasformare quella mente in un vero timone di navigazione su un mare di infinite possibilità davvero realizzabili nel viaggio della vita partendo dal Presente! Come facciamo a vincere l'opposizione della nostra programmazione subconscia? Usando la Coscienza a livello quantistico! Come? Diventare cosciente. ✅ Il modo più antico è quello dell'attenzione Buddhista, della Mindfulness, lo stato di no-mind. Significa non dar retta alla mente programmata ma bensì dar spazio alla voce del profondo stando nel corpo e nelle sue sensazioni! Se una cosa non ti va, non ti va, se ti ascolti lo sai?

Se in un ambiente non stai bene, se ti ascolti lo sai! Se una persona ti mette a disagio, se ti ascolti lo sai! Se vuoi una cosa piuttosto che un'altra, se ti ascolti lo sai! Se sei cosciente di essere qui in questo momento, mentre fai un errore, osservi l'errore, e potresti rimediare. La consapevolezza, però, va addestrata! La mente conscia è un processore da 40 bit che cerca di far funzionare completamente il processore da 40 milioni di bit. Perciò, per la maggior parte della gente è una procedura molto difficile perché le loro vite sono così indaffarate e sono talmente occupate che non riescono a prendere atto di ciò.




✅ Un altro modo per migliorare la nostra esistenza è riscrivere il programma. Identificare il programma ed Eseguire una procedura per riscriverlo. Ma perché questo non è così semplice come sembra? Siamo costretti a fare i conti con la realtà che ci circonda, nella quale, la nostra mente razionale la fa da padrone. Tutto, fin da bambini, ci spinge sempre a razionalizzare le cose, alla continua ricerca di una logicità funzionale che possa permetterci di vivere bene all'interno della società. Questo, però, ci porta a gravi squilibri i quali, a loro volta, portano ad altri squilibri e così via fino al punto di non ritorno, dove la nostra vita non è più nostra. Il pensiero razionale, quindi, è il protagonista. Di fatto non siamo più in grado di vivere la vita secondo sensazioni profonde e coerenti con noi stessi, perché sempre proiettati nella razionalizzazione dell'esistenza e perché convinti che il pensiero razionale, e quel dialogo interno, sia davvero chi siamo! Mai più grande balla! Se possiamo modificare noi stessi, come possiamo affermare che siamo solo la nostra mente logica razionale? Per capire questo, dobbiamo necessariamente parlare di cervello ed in particolare di cervello sinistro e cervello destro e userò qualche parola presa dal professor Alessandro Sieni.



Il nostro cervello è diviso in due emisferi strutturato da due metà, perfettamente equivalenti per forma, peso, morfologia, ma totalmente diverse per quanto riguarda la loro funzione. L'emisfero cerebrale sinistro è detto anche emisfero geometrico, matematico, maschile, linguistico (da un nome con le parole alle cose), astratto, metodico, conscio, collega gli eventi del passato ed è in grado di proiettare il ragionamento nel futuro, analitico (ossia analizza nel dettaglio ogni evento dal punto di vista logico-razionale). In una parola è LOGICO, agganciato cioè alla sequenza temporale lineare del tempo e alla analisi razionale degli eventi che si svolgono in tale linea temporale. L'emisfero cerebrale destro, invece viene definito emisfero musicale, artistico, intuitivo, femminile, inconscio. È ANALOGICO, e individua quindi la relazione tra i vari aspetti della realtà attraverso la loro somiglianza di forma o di senso (analogia) senza alcuna speculazione razionale. Non considera la dimensione temporale lineare, ma interpreta e percepisce la realtà come un continuum; per l'emisfero destro tutto accade qui e ora, in questo momento, non esiste passato o futuro, ma bensì la loro contemporanea presenza e permanenza nel presente. La Fisica Quantistica non si muove nella razionalità. Accettare il fatto che esista una realtà energetica superiore che non sia razionale fa tremare le gambe, le gambe della mente logica, quella mente che è come la Fisica classica che dice che siamo solo materia! Facciamo un esempio pratico dell’uso della mente come siamo abituati a fare. Se chiedo ad una persona di immaginare di essere felice, questa, a meno che non sia consapevole, tenderà ad immaginare una situazione, caratterizzata da precise circostanze, in cui esso avrà la possibilità di sentirsi felice. Ancora una volta, non sta immaginando di essere felice ma di vivere la realizzazione di una serie di desideri materiali che, razionalmente, lo porteranno a sentirsi felice. Nessuno più, quindi, o in pochi, siamo in grado di immaginare noi stessi felici perché attribuiamo a meri ed effimeri oggetti materiali la matrice prima della nostra felicità. Davvero in pochi sono quindi in grado di sentire la Felicità come stato di Coscienza e come percezione fisica al di là della mente razionale, ma è proprio quello il modo per creare la Felicità, sentirla e viverla già da adesso. Se riusciamo a immaginarci di essere felici a prescindere, però, succede qualcosa di magico: ci sentiamo felici! ... provare per credere... Immaginare già di Essere Felici è un buon allenamento! Prima di tutto perché ci allena al Presente, all'Adesso e poi ci fa sentire e vivere già quello stato e non solo a desiderarlo mentalmente. La mente razionale, nell'immaginare lo stato di felicità, smette di esistere, o almeno si fa da parte, perché in quella realtà non può entrare, dato che è una cosa del tutto irrazionale. Le sue obiezioni, infatti, saranno: Cosa c'è da essere felici con quello che succede? Non puoi essere felice se non hai l'auto dei tuoi sogni, non puoi essere felice senza il partner ideale, non puoi essere felice senza avere più soldi, non puoi essere felice... punto! Hai tante cose a cui pensare che non puoi essere felice. Hai così tanti problemi da risolvere che non puoi essere felice. Hai passato così tante cose brutte che non ti puoi permettere di essere felice. O ancora, e pure peggio: con quello che succede nel mondo come puoi essere felice? Con tutti i bambini che muoiono di fame come fai ad essere felice? Con questo governo che ti opprime come fai ad essere felice? Questo è il punto. Fintanto che ragioniamo razionalizzando la vita con l'emisfero sinistro, quello logico, razionale e calcolatore, avremo sempre di che essere infelici.

Avete presente Star Trek, la famosa serie televisiva degli anni settanta? Il tenente Spock, vulcaniano, viveva una vita tutta fatta di logica, razionalità e analisi matematica di ogni cosa, distaccandosi dalle emozioni. Il capitano Kirk si arrabbiava sempre molto con Spock, pur essendo grandi amici, proprio per questo motivo. Kirk agiva sempre secondo istinto che spesso sfociava in azioni irrazionali che mettevano a disagio Spock. Ma funzionava sempre a dispetto di quanto, secondo logica razionale, si aspettava Spock! È questo un esempio particolarmente calzante che spiega come la razionalità, il più delle volte ci frena, impedendoci di compiere quelle azioni che portano al raggiungimento delle nostre ambizioni e desideri. Desiderare la felicità immaginando di essere felici, porta inevitabilmente a sentirsi felici, senza motivo. Ma se mantieni questo stato sempre più a lungo, nel tempo, scoprirai che tutto si realizza, tutto avviene. Più ti alleni ad essere felice, immaginando di essere felice a prescindere da qualsiasi cosa, e più la fisica quantistica ti darà ragione, mettendoti nella condizione di continuare a vivere quella felicità, anche nella materia più densa. In questo senso l'osservatore crea l'osservato. Osserva la tua felicità e questa apparirà nella tua vita.


Perché accade questo?

Abbiamo detto che la materia è suddivisibile in particelle sempre più piccole. Quindi un tavolo di legno è fatto delle cellule vegetali della pianta originaria. Le sue cellule sono fatte da molecole che sono aggregati ordinati di atomi di differenti elementi. Quindi abbiamo gli atomi, composti a loro volta da protoni, neutroni e elettroni. Andando ancora più nel piccolo, grazie a strumenti come il famoso HLC, l'acceleratore di particelle svizzero, scopriamo che anche queste piccole particelle sono fatte da altre particelle più piccole. Abbiamo quindi i famosi Quark, abbiamo gluoni, bosoni e altre particelle più piccole ancora. Abbiamo poi i fotoni, le particelle che costituiscono la luce, anch'essi a loro volta costituiti da Quanti di energia. Ad un certo punto, andando sempre più nel piccolo, scopriamo che tutto è energia pura. Una energia particolare, presente ovunque. Non esiste spazio vuoto che sia realmente vuoto: l'energia contenuta in un centimetro cubo di cosiddetto vuoto è talmente grande che potrebbe, se incanalata opportunamente, garantire approvvigionamento energetico all'intero pianeta Terra per, almeno, i prossimi mille miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di anni. ...tanta, vero?


Questa energia è il Campo Quantico, è l'Energia Oscura, è l'universo. È una particolare entità vivente, pensante e agente che permea ogni cosa nell'universo. È in questo senso che non esiste distinzione tra le cose: essa è solo apparente.

In questo senso quindi "Tutto è Uno".

Il livello vibrazionale è così alto che non è possibile quantificarla, renderla leggibile in termini razionali.



In essa è presente tutta l'informazione che crea la materia, i pensieri, le emozioni. Ne siamo immersi e costituiti indissolubilmente, tutti, sempre. Non esiste un momento in cui non attingiamo da essa poiché ne siamo parte integrante. Senza di essa non esisterebbe nulla e senza nulla essa non esisterebbe.

Agisce ad una velocità superluminale, più veloce della luce di migliaia di volte! Significa che ogni cosa, nel regno del campo quantico avviene istantaneamente ovunque nell'universo in modo non locale.

Significa che l'informazione non è condizionata da tempo e spazio. Tutto ci influenza e tutto è influenzato da noi, ovunque e in ogni tempo.


L'informazione, perché possa collassare in un oggetto materiale, deve ridurre la sua velocità fino a diventare tangibile e visibile. A questo punto prende forma concreta, densa e si manifesta.


Qual è lo strumento per comunicare con il campo quantico e pilotare la realtà?

Non servono strumenti scientifici particolari, ne abbiamo uno particolarmente efficace e talmente evoluto da far impallidire tutta la tecnologia più evoluta che possiamo immaginare: il nostro cervello.


Come già accennato, esso è costituito da due emisferi: destro e sinistro collegati tra loro attraverso il Corpo Calloso.

L'emisfero sinistro è la sede della mente razionale, meccanica e matematica, fredda e calcolatrice, maschile e concreta, di cui abbiamo parlato molto poco fa. Esso comunica attraverso la verbalizzazione, i simboli, i segni, la codifica.

L'emisfero destro è quello femminile, creatore, irrazionale, sognatore, intuitivo. Agisce e comunica per immagini, suoni, colori, emozioni. Non è capace di nessuna verbalizzazione perché è troppo veloce. Grazie ad esso siamo in grado di comunicare direttamente con il campo quantico.

La velocità di esecuzione del pensiero dell'emisfero destro è pressoché identica alla velocità del campo quantico.


Ora, spiegato ciò, diviene facile intuire che esiste un processo di creazione della realtà, in quanto l'emisfero destro ha proprio la funzione di comandare al campo quantico quello che vuole venga creato.


Ma qui sorgono i problemi. Se continuiamo a vivere razionalizzando ogni cosa, compresa la nostra felicità, allora il processo di creazione parte dall'emisfero sinistro, il quale suggerisce l'immagine all'emisfero destro che comanda al campo quantico di creare la realtà voluta dall'emisfero sinistro, in perfetta e razionale sinergia.

Per invertire il processo, quindi, bisogna partire dall'immagine, dall'emozione, che comanderà direttamente al campo quantico cosa creare, mentre all'emisfero sinistro, se sarà necessario, resterà il semplicissimo compito di relazionarsi con ciò che è stato creato.


Difatti, l'emisfero sinistro, nel processo di creazione partecipa per lo 0,03%, pur credendosi il padrone del mondo.

Il 99.97% lo fa l'emisfero destro. Ma l'emisfero destro è deviato dalle limitazioni proprio dell'emisfero sinistro.

Come ho già descritto, il pensiero dell'emisfero sinistro è condizionato da tanti fattori che nulla hanno a che fare con il tempo presente che viviamo. In questo modo, quello che desideriamo diventa impossibile da realizzarsi semplicemente perché ogni volta che lo visualizziamo lo vediamo sempre in un futuro lontano e irraggiungibile, e così è.

Inoltre gli schemi, i condizionamenti e tutte le interpretazioni e le memorie hanno sede nell'energia del campo quantico in maniera non locale ma la loro sede più densa è proprio nel cervello sinistro ecco perché andare volontariamente a "lavorare" solo nel cervello sinistro senza avvalersi del destro, lascia il tempo che trova.



Cosa fare quindi?

La seconda legge della Termodinamica afferma che l'entropia dell'universo è sempre in aumento. Se questa aumenta, aumenta anche il grado di organizzazione dello stesso in un processo evolutivo in continuo miglioramento. Non esiste, in altre parole, una possibile involuzione o stasi evolutiva.

Si va inesorabilmente, qualsiasi cosa si escogiti per impedirlo, verso l'evoluzione della specie umana in qualcosa che, adesso, iniziamo solo ad intravedere, almeno coloro che fanno un percorso interiore.


La coscienza dell'uomo, così come quella dell'universo stesso, si espande attraverso la sperimentazione e la conoscenza di sé stessa in infinite forme e vibrazioni. Tentare una strada evolutiva non è una scelta, è una condizione intrinseca dell'esistenza imprescindibile da chiunque.


TUTTO QUANTO DETTO FINO QUI E' FRUTTO DELLA NOSTRA ESPERIENZA RELATIVA ALLE NOSTRE CONOSCENZE ACQUISITE IN OLTRE VENT'ANNI DI RICERCHE AUTONOME E TRASFORMAZIONI SU NOI STESSI.


Domenica Celli e Marco Marabese

 

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