La Presenza a se stessi strumento di salvezza per l'uomo metropolitano!
Quello che segue è un estratto del webinar con Monica Colosimo intitolato “La quiete dentro la tempesta” svoltosi il 20 gennaio del 2022 in Live streaming.
Vi auguriamo che gli spunti che leggerete vi siano di beneficio per essere sempre più calmi e per vivere in uno stato di naturale saggezza.
Per vedere il video integrale cliccare qui di seguito 👇
Solo chi è in grado di rimanere connesso con l'aspetto profondo di sé ha la possibilità di rimanere centrato e poter così superare i momenti di tempesta che la vita presenta.
Le cose là fuori vanno come vanno: ci sono momenti di caos ma la vita ci dà sempre un'opportunità di risveglio. Quello che diventa utile riguarda il poter disporre di strumenti che permettono di rimanere nello spazio di quiete in sé: la meditazione, la Mindfulness, ovvero quelle arti che ci permettono di Essere Presenti, al di là di quel che accade.
Lo spazio di presenza (Essere Presenti, Mindfulness) è riconoscibile nel qui ed ora, e non è qualcosa da raggiungere con tecniche faticose, piuttosto da riconoscere semplicemente come oasi di quiete naturale che si rivela quando i pensieri sono sospesi.
In pratica, se solo smetti di pensare per un attimo, nota: cosa resta?
Questa domanda, e l'accorgersi della risposta interna che accade come rivelazione, non come risposta cognitiva ma piuttosto come sensazione, è tutto ciò che serve.
Accorgersi che nel profondo che NOI SIAMO PURO SPAZIO SILENZIOSO, PURA QUIETE SENZA PENSIERI, PURO SGUARDO D'AMORE, CONSAPEVOLEZZA.
Non è necessario prendere nota di tecniche difficoltose, ma radicarsi in questo spazio di ESSERE, azzerando la ricerca che uno stato di presenza e di illuminazione arriverà un bel giorno ... Non funziona così!
Presenti si è ADESSO! E basta accorgersi di essere lo spazio che legge ora, il quale si accorge di essere in ascolto, proprio adesso.
Quando ti metti ad ascoltare in silenzio la quiete si rivela in modo spontaneo.
Si tratta di accomodarsi. Dentro. In silenzio. Dove c'è più vuoto. Più spazio.
Puoi portare attenzione alle tue mani, ad esempio. Questo ti fa entrare in contatto immediato con la dimensione del corpo, che è lo spazio fisico della presenza che sei. Ti percepisci nel sentire il tuo stesso corpo: Il respiro, il contatto delle mani, il contatto del tuo corpo sulla sedia. Ecco che diventi immediatamente presente. Nessuna fretta ... Pochi pensieri ...
Se scegli, tu puoi essere piena presenza.
Come? Portandovi piena attenzione, in particolare a partire dal corpo che è un portale immediato verso la PRESENZA.
E poi, prova, sperimenta: se distogli l'attenzione dalle mani, non resta viva in te la sensazione delle stesse tue mani?
Anche se non le guardi?
Ecco, questo è un atto di riconoscimento percettivo del corpo a livello interiore. SEI PRESENZA. Come faresti a sapere che le tue mani sono lì? Lo senti! Lo senti come riconoscimento di qualche cosa che irradia la sua energia dentro di te e tu lo riconosci.
Quindi che cos'è la presenza? Mindfulness... È quello spazio che ti si rivela spontaneamente quando non ci sono pensieri o azioni ma il focus è rivolto allo stato di quiete che sei. E' il Senso di esserci.
Tratta anche i pensieri come oggetti.
Osserva.
Osservati osservare.
E ti ritroverai in uno spazio di naturale meditazione.
Lo spazio di quiete che si rivela.
Ogni volta che ci fai caso.
Anche solo per un attimo.
Lo spazio fra i pensieri.
E tu osservi.
CHI OSSERVA? Come sai che è quel chi?
È molto semplice.
Non si tratta di 'fare” meditazione. La meditazione non è un'azione, non è un fare... ma uno stato d'essere. E cioè la nostra condizione naturale, ogni volta che non siamo coinvolti e sopraffatti dai pensieri, dalle identificazioni. Nasce un respiro. Ti accomodi dentro. In modo spontaneo.
Connettiti allo sguardo che guarda i pensieri, le azioni, e resta nella presenza di quel “chi” che guarda. Tutto qua.
Sii calmo e sappi “Io Sono” ... E senti...
Il punto è: come possiamo invertire la tendenza che generalmente, nella mente umana condizionata, c'è di vivere nel passato?
O nelle preoccupazioni future?
Come possiamo essere presenti nel presente?
Oltre alle ansie, alle paure per il futuro? Oltre la tensione? Oltre le aspettative?
Come possiamo smettere di aspettare in modo apprensivo? Di coinvolgerci di continuo cercando di anticipare o controllare?
Bisogna educare la mente allo stato di calma riportandola più spesso, più volte al giorno, in questo spazio di calma. Allenarsi a frequentare momenti di assenza di pensiero.
Introdurre mini meditazioni frequenti durante la giornata.
Piccoli momenti di quiete, di spazio.
Nel corso della giornata.
Scoprendo che questo spazio è, di suo, calmo.
Come sappiamo se un'azione sta partendo da uno spazio vuoto, di presenza?
Come sappiamo se ci stiamo rivolgendo a qualcuno da uno spazio di presenza, di ascolto vero e riposato?
Ce ne accorgiamo perché avvertiamo il silenzio del profondo che SIAMO GIA'. Nessuna idea preconfezionata.
Spontanea intuizione che si rivela nel momento.
Senza preoccupazione.
Senza fretta.
Fedeli al respiro.
Notando che in sottofondo resta in quiete.
Riconoscere e padroneggiare questa modalità di rimanere quieti dentro ci permette poi di relazionarci con la realtà esterna senza aggiungere altra tensione, emotiva o mentale che sia.
La realtà essenziale sarà allora trasferita ovunque. Passeggerai per le strade e sarai presente, fuori dal giudizio, in un naturale stato di leggerezza. Smettendo la tensione del sovra pensare. Liberi di godere dei nostri propri stessi passi. E la natura ci comprende.
È importante accorgerci dei nostri automatismi e interromperli.
Quando ci si accorge che parte un giudizio, un pensiero… osserviamolo e interrompiamolo volontariamente e lo stato di presenza diventerà ovvio, semplice, naturale.
Saremo in mente riposata, sereni e tranquilli. E da quella serenità, da quello spazio di non mente, di calma spontanea, genereremo un'azione, quando sarà necessaria.
Non sarà una reazione automatica ma un'azione nuova, creativa, nata dall’ intelligenza profonda e connessa all'intelligenza più grande. Saremo letteralmente ispirati al meglio.
Teniamo la parte buona della mente con la sua capacità di raccogliere dati e archiviarli, ma non andiamo dietro ai suoi ricami narrativi, soprattutto se ancorati al dolore. Usiamola, senza esserne usati.
Tra un'azione e l'altra stiamo calmi. Nel puro senso di essere. Riposati nel cuore. Puliti.
Senza spazio di presenza nessuna risposta che abbia senso è possibile.
Se noi non diventiamo presenti ai nostri stessi processi mentali, come possiamo non cadere nelle trappole dei pensieri condizionati del collettivo?
Saremmo solo umani omologati, bambini obbedienti, mai adulti veri. Mai Esseri umani nuovi.
Una mente che non sa pulirsi, grazie ad una possibilità di auto osservazione e di riposo, è una mente folle, ossessionata dalle circostanze esterne. Bisogna essere presenti prima del manifestarsi dei comportamenti alterati e condizionati.
Tutto è vibrazione. La nostra mente emette frequenze, State puliti ed emanerete una qualità di calma naturale.
I nostri pensieri creano la realtà, cerchiamo, quindi, di diventare responsabili di ciò che emaniamo perché quello sarà il livello di manifestazione di quel che accadrà nelle nostre vite.
Praticate piccoli momenti, flash di presenza nel corso della giornata. E allora comincerete a riconoscere la presenza in voi. Vi scoprirete presenti naturalmente e lo riconoscerete subito perché starete bene.
Domandatevelo: Come sto? A cosa sto pensando? Mentre lo penso come stanno le mie spalle? E indirizzati verso un respiro, un semplice pensiero, in calma.
Tu non sei i tuoi pensieri, fa che non diventino incontrollabili. Abbi il governo dei tuoi processi di pensiero. Accorgiti di accorgerti e smonta ogni ragnatela mentale.
State presenti quando ascoltate una notizia o leggete un post. Osservate se ci finite dentro. Se vi identificate. Se vi trascina dentro modi automatici di reazione. State attenti!
Quindi in generale ecco i comportamenti che vi aiutano a mantenervi in presenza.
Passeggiate in natura.
Ballate, lasciate muovere il corpo con piacere.
Riconoscete i vostri meccanismi mentali, le ossessioni, i pensieri che disturbano e notate di notarli. Siate spazio per quei meccanismi automatici e sospendeteli, prendendo un semplice respiro.
Portate piccoli momenti di presenza interrompendo volontariamente il flusso di pensieri ogni volta che potete.
Quando sospendete i pensieri, notate, cosa resta?
Dedicatevi all'ascolto o alla lettura che venga da uno spazio di presenza.
Invitate quello spazio di silenzio proprio 'lì”, in tempo spazio di presenza.
È tutto quello che serve: presenza all'essere presenti. Osservatori dei vostri stessi meccanismi. Con uno sguardo al corpo interiore: sensazioni, suoni, piccole percezioni.
Sentitevi amati, e arriverete subito a quello spazio. Sentitevi amati per cominciare. E quello spazio, invitato molte volte, diventerà la tua realtà.”
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