Può un essere umano essere di proprietà legale di un altro essere umano, di un ente o di un’organizzazione commerciale?
A rigor di logica, etica e buonsenso, la risposta più comunemente accettata e immediata è No!

Il pensiero comune a riguardo richiama subito le tirannie schiaviste viste nel passato, con la tratta degli schiavi dall’Africa all’America in special modo. Più indietro nel tempo si arriva ai romani e ai loro gladiatori, oltre agli schiavi dei regni del sud e dell’est. Ancora più indietro arriviamo agli Egiziani che schiavizzarono gli ebrei (secondo la storia raccontata). In ogni caso, la proprietà dell’essere umano porta alla schiavizzazione dello stesso.
Di fatto, essere proprietari di qualcosa, significa poterne godere appieno in tutti i sensi, modificarne l’aspetto e la destinazione d’uso a proprio piacimento. Quindi come si può essere proprietari di un essere umano al pari di un qualsiasi altro oggetto?
Purtroppo si può! Sempre che l’essere umano non sia più considerato, in termini legali, tale.
Ebbene, oggi, grazie alla “tecnologia genetica” è possibile non considerare più un essere vivente in quanto tale ma ridurlo a semplice brevetto, invenzione, praticamente un oggetto senza identità propria. Lo vediamo già con gli animali che con le piante che, in ogni momento, specie dagli anni ‘70, possono essere manipolati geneticamente creando di fatto specie nuove, mai viste prima, pur mantenendo le stesse caratteristiche dell’animale o della pianta precedente.
Ad esempio, il mais è sempre mais, ma è più resistente alle malattie tipiche della pianta o a parassiti particolari esistenti in determinate zone del pianeta dove diventava difficile, se non impossibile, coltivarlo. All’aspetto è sempre mais, forse un po’ più grande e in grado di produrre più semi, ma è sempre mais. Ma geneticamente ci troviamo di fronte ad una pianta completamente nuova, non creata biologicamente dal sistema dell’evoluzione biologica naturale. Legalmente è un brevetto di proprietà di chi lo ha inventato o di chi ha finanziato il progetto che ha portato alla sua realizzazione.
Stessa cosa accade per il grano. Basti pensare che la pianta originale, coltivata oggi come grano antico e ritenuta una rara leccornia, era più alta e tendeva spesso all’allettamento (situazione in cui la pianta non resiste al vento e alla pioggia e si sdraia sul terreno producendo semi più piccoli o morendo). Per ovviare all’allettamento, attraverso incroci e manipolazione genetica, hanno creato il grano con stelo più basso e resistente, capace di resistere a venti e piogge più forti. Anche quest’ultimo è un brevetto per il quale, l’organo proprietario, riceve delle royalty ogni qualvolta viene impiegato il seme in agricoltura.
Di animali da allevamento originali ne esistono ben pochi. A questi appartengono razze specifiche che vengono considerate particolarmente eccellenti in commercio con prezzi da favola. Nell’industria intensiva, però, è più utile avere razze modificate che crescono più in fretta, producono quantitativi di carne maggiori per singolo esemplare, con meno grassi e più ciccia. Esemplari che vengono riempiti di farmaci e integratori perché nutriti praticamente in modo chimico, piuttosto che biologico.
Tutti questi sono brevetti la cui proprietà è ben regolamentata da specifiche realtà giuridiche create ad hoc.
Le prime norme sui brevetti OGM comparvero negli Stati Uniti dopo il 1970. Prima, le scoperte della natura non potevano essere brevettate. Si potevano brevettare solo le invenzioni tecnologiche escludendo qualsiasi scoperta. La normativa precedente prevedeva la possibilità di brevettare solo le invenzioni di microbiologia, ossia le invenzioni che riguardavano semplici batteri, virus o altre cose piccole. Nella macro biologia il brevetto non era contemplato dato che si riteneva impossibile poter brevettare un essere vivente.
Dal 1970 in avanti la distinzione tra micro e macro è andata via via scomparendo, lasciando il posto ad una realtà assai diversa, permettendo la brevettabilità di organismi e processi biologici capaci di dare vita a veri esseri viventi completamente nuovi.
Basti pensare alla pecora Dolly, clonata grazie alle nuove tecnologie e alla nuova legislazione economica apportata.
Quando nel 1980 la corte suprema degli Stati Uniti si pronunciò a favore della brevettabilità degli organismi geneticamente modificati (OGM) le cose cambiarono non poco. Venne quindi regolamentata la proprietà intellettuale di tali organismi fino ad arrivare alla proprietà fisica degli stessi.
In pratica, chiunque avesse progettato e realizzato un qualsiasi organismo vivente geneticamente modificato, o chiunque ne avesse finanziato la realizzazione, sarebbe stato in grado di ottenerne non solo la paternità scientifica ma anche la proprietà fisica.
L’accordo TRIPs, firmato dall’organizzazione mondiale del commercio (WTO) regolamenta il commercio internazionale dei diritti di proprietà intellettuale dei prodotti geneticamente modificati e, addirittura, stabilisce che le invenzioni, in qualsiasi campo, debbano necessariamente essere brevettate, comprese quelle sugli esseri viventi.
In Italia, la normativa sulla brevettabilità degli OGM è stabilita con il decreto legge 10 gennaio del 2006, successivamente convertito con la legge 22 febbraio 2006 n. 78.
Con il successivo decreto legislativo 13 agosto 2010, tale disciplina di brevettabilità degli OGM, intesi come invenzioni biotecnologiche viene inserita nel codice della proprietà industriale, contenuto nel decreto legislativo 10 febbraio 2005 n. 30.
Secondo quanto contenuto in questa legislazione sono brevettabili gli organismi ottenuti con procedimento tecnico e i procedimenti tecnici stessi. Può essere brevettata anche la nuova utilizzazione del materiale biologico o del procedimento tecnico e, per ottenere il brevetto, deve essere espresso il requisito di novità e originalità e devono, soprattutto, essere suscettibili di applicazione industriale.
Tale normativa, però, esclude completamente tutto quello che riguarda la manipolazione genetica del genere umano, ma…. C’è un ma! Soltanto se questo comporti sofferenze inutili o abbiano finalità eugenetiche non diagnostiche. Inoltre, sono escluse tutte le invenzioni il cui sfruttamento commerciale si palesi contrario alla dignità umana, all’ordine pubblico e al buon costume, alla tutela della salute e della vita delle persone e degli animali, alla preservazione dei vegetali e della biodiversità ed alla prevenzione di gravi danni ambientali, in conformità con i principi contenuti nell’articolo 27 dell’accorto TRIPs.
Senza entrare nello specifico di altre normative legate alla brevettabilità degli OGM, specie in Italia, abbiamo materiale sufficiente per fare due conti in merito alla domanda che ci siamo posti all’inizio di questo scritto. Può un uomo essere considerato di proprietà di un altro essere umano, di un ente o di una organizzazione commerciale?
La risposta è sì se, e solo se, andiamo a modificare geneticamente l’essere umano, creando di fatto un ibrido non prodotto dai normali sistemi evoluzionistici previsti dalla natura. Ossia, se con un procedimento tecnico brevettato induciamo una mutazione genetica nel patrimonio genetico dell’essere umano, avremo a che fare con una specie del tutto nuova, prodotta intenzionalmente andando contro il naturale processo di evoluzione.
Così facendo, anche l’essere umano, o ciò che esso diventa, può essere brevettato ed essere suscettibile alla legislazione che regolamenta la proprietà intellettuale e fisica del nuovo prodotto.
Con la pandemia in atto hanno eluso gran parte delle limitazioni date dalle leggi vigenti, specie quelle riguardanti la dignità dell’Essere Umano, sulle sofferenze inutili, e sulla eugenetica non diagnostica. Il Virus in circolazione permette di eludere queste normative dato che la guarigione promessa con il vaccino innalza la dignità umana, non produce, anzi sconfigge, sofferenze inutili, e l’eugenetica è di tipo diagnostico, andando a combattere una malattia. Ordine pubblico e buoncostume sono garantiti, dato che la “normalità” sarà riconquistata proprio grazie al vaccino.
Come fare, quindi, per rendere l’essere umano un OGM?
La cosa, oggi, sembra essere in atto, attraverso l’introduzione nell’organismo di un qualcosa che possa portare ad una mutazione genetica. Ad esempio: il vaccino ad mRNA di Pfitzer.
Lo chiamano vaccino, ma in realtà è ben diverso. D'altronde perché scervellarsi tanto con un vaccino ad mRNA, con tutte le difficoltà che sono sorte di mancata sperimentazione (essendo il primo in assoluto) quando potevano creare, molto più velocemente grazie all’esperienza di cento anni, un vaccino classico, contenente il virus attenuato o morto, come si faceva in passato? Semplice: tale virus non è mai stato isolato, quindi non possono attenuarlo (probabilmente non esiste, ma questo è un mio pensiero personale).
Quello che questo vaccino potrà fare nel tempo al nostro DNA non è dato da sapere, anche perché, a quanto pare, nessuno lo sa. Infatti, l’azienda produttrice lo ha messo in commercio solo dopo aver ottenuto l’immunità legale per le possibili reazioni avverse future. Nessuno, nemmeno il governo che vorrebbe imporlo, si prende la responsabilità di quello che può accadere nel tempo a chi si farà somministrare le due dosi. Di fatto, chi si sottopone alla vaccinazione non riduce, anzi aumenta, la possibilità di contrarre o passare il virus. Mascherina e distanziamento sociale devono comunque essere garantiti e, per i primi 40 giorni si è fortemente contagiosi. Il tutto ha ben poco senso.
La sperimentazione ha avuto inizio con le prime dosi ricevute e già si sentono numerose testimonianze di reazioni tanto avverse da aver portato alla morte decine di persone nei modi più disparati. I più fortunati sono morti nel sonno, senza accorgersene. Altri, invece, sono stramazzati a terra presi da aneurisma cerebrale, hanno sofferto per paralisi più o meno parziali e altre cose del genere.
Tale vaccino, contenente mRNA (RNA messaggero), porterà alla formazione di DNA ricombinante all’interno del corpo del ricevente, producendo di fatto un organismo geneticamente modificato. A quel punto, l’essere umano non è più tale e, l’ente produttore, o chi ne ha finanziato la realizzazione, può reclamarne la proprietà intellettuale. Successivamente, potrà disporne come meglio crede, specie per attività commerciali o industriali.
Stanno creando esseri umani geneticamente modificati con il solo scopo di costruire una massa di schiavi di proprietà da utilizzare a loro piacimento nella produzione di beni a costo zero. Vi daranno da mangiare, da bere e vi vestiranno semplicemente quanto basta per tenervi in vita. I vostri diritti saranno rasi al suolo, reclamarli sarà inutile. Ribellarsi non servirà ad altro che a farvi uccidere, fornendo esempio martire a tutti gli altri che vorranno fare lo stesso. La vostra vita non conterà più nulla. Diventerete automi, robot di proprietà di chi vi ha prodotto, passibili di vendita e acquisto da parte di ricchi privati facenti parte del sistema. Se non svolgerete bene il vostro lavoro verrete semplicemente sostituiti e di voi non rimarrà traccia alcuna.
Durante la somministrazione molti moriranno, ma è parte del progetto. Meno sarete, meno sarete in grado di ribellarvi.
A meno che…..
a meno che non decidiate di informarvi su questo sistema, su come funziona e perché funziona così.
Quello che ho scritto non è solo per fare allarmismo, sinceramente io le mie scelte le ho già fatte e vado in altra direzione.
Probabilmente non arriveranno a concludere il progetto e verranno distrutti molto prima: sta già accadendo. Ma è bene che sappiate quello che avevano intenzione di fare e avrebbero fatto, non fosse stato per l’intervento di Esseri Umani con le iniziali maiuscole che lo stanno impedendo.
Ma cercate di darvi una svegliata e di aiutare chi ancora sta dormendo della grossa.
Perché conoscere queste cose, indipendentemente da che poi agiate o meno in questo senso, farà la differenza.
La verità vi renderà liberi, non è solo una frase fatta. È un concetto molto profondo che, a livello energetico, crea le situazioni necessarie ad affrontare il cambiamento. Se questo cambiamento sarà in meglio lo deciderà il vostro grado di comprensione di questi fatti ormai innegabili.
Marco Marabese
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